L’attuale Montmartre, dove, in cima al tumulo si trova la Basilica del Sacro Cuore e dalla cima delle sue scale, si gode la splendida vista di Parigi, prima di perdersi nei piccoli vicoli del quartiere.
Molto più che un semplice quartiere di Parigi, questo posto fu invaso alla Belle-Époque dagli artisti che vi soggiornarono e condussero una vera vita boemia del distretto come Picasso, Dalí, Renoir, Tolosa-Lautrec, Modigliani, Dalida, per citarne solo alcuni. Questo piccolo villaggio non ha perso nulla della sua anima o del suo fascino, con le sue strade strette e tortuose, le sue case di un altro secolo, la sua vita, la sua storia e i suoi vigneti.
Non lontano dalla Basilica del Sacro Cuore si trova anche Place de Tertres, i suoi accoglienti ristoranti, piccoli negozi e ritrattisti sono così apprezzati dai turisti.
Pigalle, nota per essere Montmartre storicamente bassa, rimane un luogo d’intrattenimento in cui si acanto ai cabaret (Moulin Rouge di fama mondiale e Cabaret Michou) e piccole bar per la gioia di turisti e nottambuli. A due passi dal Moulin Rouge, si trova il Museo dell’Erotismo, numerosi ristoranti e caffè nel quartiere rosso di La Capitale, un’area dedicata ai piaceri. Per lo shopping, gli indirizzi migliori sono rue des Abbesses e rue de Steinkerque, che offrono una scelta eccellente ai visitatori desiderosi di souvenir parigini.
L’alto Montmartre, un villaggio residenziale molto più tranquillo, ha ancora un proprio vigneto, una particolarità di Parigi e altri luoghi d’intrattenimento come il Cabaret Lapin Agile.
In una delle strade e dei luoghi della memoria più famose, Rue Lepic, si trova al numero ottantatré, il ristorante Le Moulin de la Galette, l’unico mulino ancora in funzione oggi, immortalato da molti artisti (Renoir, Van Gogh, Picasso, Toulouse-Lautrec, Maurice Utrillo). Al numero settantaquattro, hanno vissuto il famoso Vincent Van Gogh, suo fratello Theo e il pittore Armand Guillaumin. Al numero quindici, il caffè di Deux Moulins, in cui sono state girate le riprese del film francese “Il favoloso destino di Amélie Poulain”, quello di Amélie, cameriera e residente locale, ha eletto miglior film e miglior regista al Césars e incoronato con cinque nomination agli Oscar nel 2001.
Le Cabaret Moulin Rouge, aperto al pubblico il 6 ottobre 1889 da Joseph Oller e Charles Eidler, fu soprannominato “il primo Palazzo delle Donne”. Ha rapidamente goduto di successo nella Parigi sgargiante del 1900, dove tutto il pubblico sfregamento spalle alla ricerca degli stessi interessi: piacere e bellezza!
I ballerini del Cancan francese, quando gettano la gamba in aria eccitano l’immaginazione, le fantasie del corpo femminile molto poco rivelate in una società moralistica.
Il Moulin Rouge, noto per essere uno dei cabaret più prestigiosi al mondo, la culla del Cancan francese, è stato imitato in tutto il mondo.
La parola cabaret in dialetto francese significa, “stabilimento dove vengono servite le bevande”.
Le Musée de Montmartre, che era nel tempo, l’antica casa di Auguste Renoir, dove l’artista ha realizzato durante il suo soggiorno, due dei suoi dipinti più belli (Bal de Moulin de la Galette e Swing), merita una visita per gli amanti dell’arte.
Trasformata in museo nel 1960, questa vecchia casa, che comprende l’Hotel Demarne e la casa di Bel Air, dove vivevano molti artisti come, Suzanne Valadon e Maurice Utrillo, ripercorrono questa atmosfera Bohemia dell’epoca.
In una cornice eccezionale, il giardino Renoir offre una vista indimenticabile sui vigneti che esistevano nel Medioevo, ma fu stato ripiantato nel 1933.
Le Cabaret Lapin Agile, costruito nel 1795, in cima a Montmartre, dove si mescolavano criminalità e piacere, apre le sue porte nel 1860 e fu chiamato “L’appuntamento dei ladri”, poi diventa nel 1869 Il Cabaret degli assassini in riferimento alle pareti che adornano dipinti e incisioni assassini famosi come Ravaillac o Troppmann.
Nel 1869 Adele Decerf riscatta il luogo e la sua reputazione si sviluppa e diventa uno dei luoghi d’incontro privilegiati della boemia artistica del XX secolo. Incontriamo Renoir, Lautrec, Utrillo, Max Jacob …
Nel 1903 vendette il cabaret a “Frédé”che alla fine cambiò il nome del cabaret e più tardi, nel 1905, comandò a Picasso il suo famoso “Au lapin agile”, che fu venduto nel 1989 per quarantuno milioni di dollari.
Il coniglio agile, è diventato una vera e propria istituzione culturale fino alla fine della seconda guerra mondiale, cui parteciparono da molte celebrità americane come Rudolph Valentino, Vivian Leigh, Carles Chaplin.
L’Espace Salvador Dali, nel cuore di Montmartre, inaugurato nel 1991, due anni dopo la morte di Dalì da parte di Beniamino Levi, eminente gallerista e collezionista italiano, è l’unico luogo di esposizione permanente di opere originali, dedicato al mitico maestro di surrealismo.
In uno spazio da sogno, scoprirete più di 300 capolavori, in particolare sculture e incisioni, che ripercorrono le varie fasi chiave della sua vita, e l’eccentricità che ha reso Salvador Dalì, uno dei maggiori artisti del ventesimo secolo.